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Elezioni a Monza: qualche numero
di Francesco Achille


La lettura dei risultati elettorali
Cominciamo a vedere chi vince e chi perde.
Nel confronto con le votazioni del 2002 il centrodestra (Mida, AS, AN, FI, Lega, DC, Udc, liste minori) guadagna il 5,50%; il centrosinistra (Socialisti, Di Pietro, R.C., Verdi e PdCI, Faglia, Ulivo) guadagna quasi il 3%.
Perdono le liste di Insieme per Monza, Lista Moccia (e Orizzonti Concreti che apparentiamo alla Lista Moccia) che perdono l'8,6%.
Più 8,50 di là e meno 8,60 di qua, i conti tornano quasi matematicamente.
Possiamo tranquillamente leggerli in chiave di rientro dalla libera uscita dell'elettorato di Mosca e Moccia, elettorato che si è andato a collocare tra CdL e Ulivo, ma con prevalenza CdL.
Peccato per Mosca, persona seria, che ha ecceduto un po' troppo nel tiracchiare in funzione anti Faglia le sue statistiche.

La lettura politica
A Monza l'amministrazione uscente ha commesso forse qualche errore, ma ha sicuramente incarnato come nessuno mai un rinascimento ed un respiro europeo che la città non aveva mai visto nella sua lunga storia.
Nuovi giardini e piste ciclabili, rifacimento di viali, strade, piazze, cascine, musei, apertura al pubblico di spazi comunali un po' ovunque, eventi culturali, attenzione verso i disabili ed il sociale, verso gli anziani, attenzione verso l'energia alternativa ed il risparmio energetico, verso il Parco, la Villa Reale, verso tutti i luoghi di importanza storica della città.
Persino il vecchio casello del dazio di viale Cesare Battisti è stato portato a nuova vita..
Ed allora, come mai tutto questo lavoro ha prodotto solo un 3% in più mentre la destra, che per cinque anni non ha fatto altro che boicottare i lavori comunali e sostanzialmente la vita stessa cittadina, è stata premiata con un +5,5%?
La risposta è che Monza è di destra coeteris paribus.
Gli avessero fatto anche i ponti d'oro, i monzesi avrebbero comunque votato a destra, con davvero poco merito per il nuovo sindaco di Monza, che è stato solo capace, per adesso, di imbrattare la città coi suoi manifesti abusivi.
Durante la nostra piccola campagna elettorale svolta a Triante, ci è capitato spesso di scontrarci con il "fastidio" dei monzesi verso qualsiasi intrusione nella loro vita individuale e familiare, che non sia quella accettata ormai dei mass-media tradizionali.
Il monzese di destra in genere non vuol sapere, vuole rimanere della sua idea, e non vuole essere mai importunato.
In una situazione come questa l'amministrazione uscente paga anche i più piccoli errori. Figuriamoci poi se gli errori (ammesso che lo siano, ma questo sarà oggetto dei dibattiti futuri) riguardano questioni come l'accettazione del tanto vituperato accordo della giunta Colombo sugli spazi della ex caserma IV Novembre, con tutto quello che ne è seguito, il mancato smantellamento della sopraelevata all'Autodromo, il mantenimento del Golf Club, l'abbattimento degli alberi di piazza Trento e Trieste e lo stesso parcheggio sotterraneo, i dossi stradali fatti dove e come non si capisce bene, la generale testardaggine a perseguire degli obiettivi non spiegati a sufficienza e divenuti impopolari, e da ultimo, permettetemi di dire, il rifiuto di effettuare le primarie, tanto decantate quando le devono fare gli altri, ma mai prese in considerazione a Monza, nonostante il parere favorevole dello stesso sindaco, che probabilmente aveva intuito l'effetto positivo che avrebbero potuto produrre sulla parte non dormiente della città. Ma tantè.

Conclusioni
L'amministrazione ha guadagnato voti lavorando bene, ma gli altri ne hanno guadagnati di più boicottando questo lavoro.
La nostra conclusione è che a Monza fare politica fatta bene, come è stata sicuramente fatta in questi cinque anni, e non farla o farla male, come è sempre stata fatta, sia la stessa cosa, e che quindi Monza sia destinata a rimanere la stessa città chiusa, gretta, e un po' stupida dei tempi di Sant'Ambrogio, destinata sempre a pagar pegno a qualcuno.
Munscia Munscetta,
appunto.

Personalmente ho vissuto una breve ed entusiasmante primavera, ma che mi riempirà il cuore per gli anni a venire.
Ed anche per questo che vi ringrazio, cari amici assessori e consiglieri, e ringrazio anche il sindaco Faglia, a cui non ho mai risparmiato le mie critiche, per l'impegno e la passione profusi in questo mandato.
Quello che avete fatto rimarrà comunque nella storia della Città, e nessuno potrà mai dimenticarlo. Grazie.

Francesco Achille


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  29 maggio 2007